AMICI NASCOSTI

Qualche giorno fa, mentre stavo correndo nel parco di Villa Glori qui a Roma, ho rincontrato Ciro, ospite della Casa Famiglia per malati di AIDS, che sta all’interno del parco.
Era forse un anno che non lo vedevo. Mi ha salutato con straordinaria enfasi. Mi è parso particolarmente sovraeccitato. Cantava la sua felicità. Pieno di vita, esuberante, era felice di essere ancora in vita.

Ciro, che oggi ha 35 anni, si trova parcheggiato all’interno di questa struttura da almeno 9 anni.
Precedentemente ha vissuto un calvario itinerante e discriminante. E’ bello parlare con lui perché ti sa regalare con estrema onestà e amore tutte le sue emozioni e le sue aspettative.
Ciro si aspetta molto dalla scienza, dalla ricerca, Ciro sta aspettando il vaccino.
Ciro prega, non vuole morire. Ha tanta voglia di parlare, di comunicare, non vuole stare da solo.

Così abbandono la corsa e cominciamo a passeggiare, come due vecchi amici, amici nascosti da due diverse esistenze.
Mi viene spontanea una domanda e gli chiedo come ha contratto il virus. Guardandomi con infinita tenerezza, mi risponde: per amore, dolce amica, per amore.
Lui non ha proseguito ed io non ho voluto approfondire.
All’amore tutto è concesso, per amore tutto si fa. Siamo rimasti in silenzio qualche minuto, Ciro era di nuovo là, nel suo perduto amore.

Ma ecco che si riprende e comincia a recitarmi un pezzo tratto dai vangeli: La passione di Cristo.
Vuole che mi fermi e che lo ascolti con debita attenzione. Ha imparato perfettamente il ruolo di Giuda, nel momento in cui tradisce il suo Maestro.
Gli brillano gli occhi, è fiero di se. La sua voce è forte, alta, con un timbro di disperata sofferenza.
C’è altra gente nel parco che sta facendo jogging o camminando, alcuni si fermano ad ascoltarlo, altri lo rifiutano come un povero pazzo. Ciro chiede la loro attenzione, li saluta ed ogni volta ricomincia da capo con la recita.
E’ il suo momento di protagonismo, è il suo momento di una vita che lentamente lo sta abbandonando.

Ciro non molla, Ciro lotta, perché è stato detto a lui e a tutti quelli come lui, che presto arriverà il vaccino. Non so se Ciro ha letto i giornali, spero di no.

Per lui sarebbe una triste scoperta:L’ITALIA TAGLIA I FONDI PER L’AIDS.

I fondi destinati alla lotta mondiale contro l’Aids sono già stati spesi per altri inderogabili impegni assunti nel corso dell’anno primo fra tutti la missione in Irak.
Questo significa che far mancare i fondi vuol dire condannare a morte migliaia di persone.
Ma tu Ciro mio dolce amico nascosto, comunque non arrenderti mai.