COSI’ VANNO LE COSE!

Sono passati pochi giorni dalle strazianti immagini stampate sui giornali delle bambine di Beslan, sepolte in abito da sposa.
Solo pochi giorni fa il nostro cuore batteva con il cuore di quelle mamme alla disperata ricerca di trovare il figlio o la figlia ancora vivi sotto le macerie della loro scuola, il loro primo giorno di scuola.

Doveva essere una festa ma il loro destino, disegnato per loro da gente folle, invasata, fanatica e senza più morale, non era farli diventare grandi e colti, bensì farli restare dei corpi inermi trafitti da proiettili o carbonizzati.
Solo pochi giorni fa, i figli di Beslan erano i nostri figli. Una lunga e commovente fiaccolata a Roma (150.000 persone), promossa dal sindaco Veltroni, ha legato le nostre vite alle loro.
La luce delle fiaccole era la luce delle loro anime che nulla potrà ormai più cancellare. In silenzio, uniti dallo stesso dolore, uniti dalla stessa rabbia, uniti dalla stessa speranza.
No alla guerra, no al terrorismo. Uniti abbiamo pianto. Ma le nostre lacrime purtroppo non bastano a fermare qualcosa che è più grande, troppo più grande di noi, difficile persino da immaginare: due ragazze imbottite d’esplosivo hanno inseguito i bambini per ucciderli.

Chi dà la vita non può dare la morte, le donne vogliono la pace. Ma là in Ossezia hanno ribaltato le regole: anche le donne sanno essere feroci, più degli uomini. L’odio per ciò che è, e il fanatico ideale per ciò che dovrebbe essere, hanno tolto loro il sentimento dell’amore e della maternità.
Uno sterminio organizzato con fredda lucidità e determinazione. E’ successo solo pochi giorni fa.

Intanto però altre notizie sconvolgono la nostra vita: Simona Torretta e Simona Pera che lavoravano per una org  “Un ponte per” in Irak sono state rapite.
Ma nell’ Islam le donne non erano inviolabili?
Rapire una donna non è un atto coraggioso, è un atto di viltà e di codardia, soprattutto verso due donne che lavorano per la pace, per aiutare gli altri.
Ma anche l’uccisione degli altri ostaggi è un atto di viltà.
E allora? Cosa vogliono questi assassini in nome di Allah!
Hanno volutamente travisato e mistificato a loro vantaggio le parole del Corano. E invece dell’amore in Dio e per Dio, hanno innescato una catena di odio e di sangue, di terrore e diffidenza.

E noi siamo li in prima linea a sfilare con altre fiaccole, a gridare alla liberazione delle nostre due ragazze, anch’esse figlie di tutti noi.
Anche questo solo pochi giorni fa, accadeva.
Ma il tempo scorre e al Lido di Venezia passerelle di star internazionali e nazionali si alternavano a salutare il pubblico fremente.
Tutto ruotava intorno al probabile vincitore del Leone d’oro: interviste, gossip, incontri, sorrisi e tante speranze.
Cellulari che squillavano per cercare la persona dell’appuntamento. “Dove sei?”
…ma sono qui! Dove? Dietro di te! Un aperitivo sulla terrazza dell’Excelsior, dovevi fare un leasing! Uscire da un film sentimentale e poi entrare alla proiezione del film sul popolo curdo, perseguitato e disperso dai turchi e dimenticato dal mondo.

Che forte contrasto.
Quante emozioni percorrono dentro di noi, dentro di me. Salvare, capire, lottare. Non ci si può fermare per riflettere, bisogna andare avanti, ecco c’è una festa, un party, ci aspettano!!!

Putin ha annunciato che farà una guerra preventiva…attaccheremo in tutto il mondo? Ho paura. Cosi vanno le cose, il tempo passa, non perdona e ci lascia ferite profonde.
Una canzone francese diceva: “le temps passe, tout s’en va”.
Non è vero, il tempo passa ma tutto resta, dentro di noi, nel nostro cestino dei ricordi, che non è svuotabile come quello del computer.
Si, le cose vanno così.