MAMMA… NON A TUTTE E’ CONCESSO!

Come dice il titolo della mia rubrica, i miei sono solo pensieri, opinioni e non ho certo la presunzione di far cambiare idea a chi non si trova d’accordo.
Quello che cerco è un confronto, un dialogo, uno scambio per affrontare con più consapevolezza ciò che la società in cui viviamo ci offre.
Mi piace però, là dove c’è affinità, fare insieme un percorso e insieme lottare per raggiungere lo stesso obbiettivo.
Questa piccola premessa è solo per introdurre un tema difficile che è stato al centro di accese discussioni e polemiche in parlamento: la legge sulla “fecondazione assistita”.
Non so quante o quanti di voi che mi state leggendo conoscano il dolore violento di una mancata maternità o la profonda frustrazione della sterilità.

Non so quanti si accomunano in quel disperato urlo dell’impotenza o del sentimento di inutilità di fronte all’incapacità di fare quello per cui l’uomo è nato: procreare.
Non conosco il numero esatto ma so che oggi una coppia su due si ritrova a percorrere il “tunnel” della speranza.
Un numero infinito di donne sposate e non, che non riescono, o non possono, rimanere incinte.
Mi chiedo: ma tutti quegli uomini in parlamento sanno cosa prova una donna di fronte a questa menomazione?
Io non credo perché altrimenti avrebbero redatto una legge diversa. Non volendo offendere nessuno che concorda con questa legge mi permetto di usare questo termine “diversa”.
Forse in parlamento dovrebbero esserci più donne quando si affrontano temi che riguardano prevalentemente loro.
Solo la donna sa cosa vuol dire sottoporsi a cure ormonali con iniezioni continue per stimolare le ovaie per poter produrre ovociti. Quante visite ginecologiche, quanti prelievi, quanti sbalzi d’umore, quanta paura e speranza che ti scoppia nel cuore.
E quanta infinita disperazione nel momento in cui il Beta HCG ti regala il fallimento dell’inseminazione.
Il mondo ti crolla e sei solo una briciola schiacciata.
Ma la speranza è l’ultima a morire e racimolando quelle poche energie rimaste dici a te stessa che non mollerai, che non rinuncerai mai al tuo più grande desiderio, che tu ce la farai, anche tu avrai una vita dentro di te, anche tu offrirai il tuo seno per nutrire la tua creatura, anche tu un giorno ti sentirai chiamare mamma!

Lo sai che è un cammino doloroso quello che devi ripercorrere ma l’amore per un figlio vince su tutto.
E cosi la nuova legge invece di facilitare questo cammino lo rende ancor più doloroso.
Gli embrioni non si possono congelare e se non sei fortunata, se il tuo utero ancora non è pronto devi ricominciare da capo.
Soffri donna, soffri! Nessuno mai capirà ciò che stai provando.
Hai comunque un’altra possibilità: la Spagna.
Lì grande nazione cattolica, lo stato laico, perché così deve essere, non entra nelle scelte personali.
Non importa se sei sposata o convivente o single, il rispetto per la tua scelta è prioritario.
In Italia invece oltre a tutti gli ostacoli abbiamo una legge che permette di abortire un feto malformato ma non di evitare l’impianto di un embrione malformato.

Boh! Mi chiedo cosa sia successo nella nostra Italia.