Perchè?

Quando ero piccola passavo un sacco di tempo a girare tra le mani un bellissimo mappamondo.
Lo facevo ruotare velocemente, chiudevo gli occhi e lo fermavo con un dito. Con la fantasia mi trasferivo sul luogo prescelto e cominciavo a viaggiare immaginando d’incontrare tanti amici che parlavano lingue diverse, che avevano occhi diversi con la pelle scura o gialla ma che come me volevano giocare a nascondino.
Mi sembrava tutto cosi facile, normale e possibile.
Per questo poi ho scelto di studiare lingue, volevo conoscere tutto il mondo e non avere barriere.
Sono cresciuta, sono diventata adulta e ho conosciuto parte del mondo soprattutto quello che noi definiamo “il terzo mondo”.

Ho pianto, non volevo credere ai miei occhi. Tre miliardi di persone vivono con meno di 2 dollari al giorno, la metà è composta da bambini.
Solo un bimbo su 5 sopravvive al parto e poi muore di fame o di malaria o di aids entro i 5 anni.
Le femmine non hanno diritto di andare a scuola.
Mentre noi respiriamo loro muoiono.
Mentre noi pubblicizziamo la nuova scarpa jogging loro consumano i loro piedi in cerca di un po’ di cibo per superare la notte.
Sono ambasciatrice per l’Unicef e io ero la con loro per strada, so cosa vuol dire morire di fame.
Perché questa orrenda ingiustizia?
Perché non siamo stati educati a condividere la nostra quotidianità con la loro realtà?
Perché tanto divario?
Continuiamo a lavorare per scoprire grandi invenzioni scientifiche eppure non ci occupiamo di trasformare la società.
Guardiamo a loro come “diversi” ne abbiamo pena ma anche paura.
E’ facile mandare qualche soldo, la coscienza è salva, il problema non ci appartiene più ed è meglio se loro non invadono il nostro territorio.
Ma la ricchezza di una società è la quantità delle diversità che riesce a contenere.

Il piccolo Nkosi dodicenne del Sudafrica morto di aids ci ricorda che bisogna lottare per un mondo più giusto. Perché le aziende farmaceutiche non vendono a dei prezzi più bassi le medicine contro l’aids?
Forse perché troppi si potrebbero salvare. E perché dieci anni fa nessuno ha cercato di fermare il genocidio in Ruanda?
Perché abbiamo accettato in silenzio che 1 milione di persone venissero trucidate?
Perché quando Mogani di soli dieci anni mutilato dai ribelli in Sierra Leone mi ha guardato negli occhi riponendo in me la sorte del suo futuro io ho pianto?
Vorrei un giorno tornare bambina per non chiedermi più: perché?